Come è cambiato il diritto internazionale

Un nuovo diritto comune

E’ successo quasi inavvertitamente. Il sistema secolare dei trattati interstatali negoziati dalle cancellerie e dalle reti diplomatiche, caratterizzato dalle sovranità nazionali in alleanza o in confronto tra loro, è stato sostituito da una pluralità di luoghi convenzionali, ai quali i soggetti interessati, non solo Stati, accedono direttamente. Al diritto internazionale pubblico, studiato nelle università, si è sostituito il Diritto Amministrativo Globale.

Nuove giurisdizioni e quasi giurisdizioni

Nel 2005, tre giuristi americani, B. Kingsbury, N. Krisch e R. Stewart, nell’articolo “The emergence of global administrative law”, hanno osservato applicazione e proliferazione di un nuovo tipo di diritto comune ad opera delle agenzie non governative interessate a diffondere gli effetti della globalizzazione. Materie non secondarie, quali la protezione ambientale, la sanità, l’assistenza finanziaria ai paesi in via di sviluppo, le telecomunicazioni, la proprietà intellettuale, gli scambi di merci e servizi, il lavoro, sono così divenute oggetto di giurisdizioni e quasi giurisdizioni investite di questioni già appannaggio degli interessi nazionali.

La questione OGM

Per dire: la ben nota e controversa questione dell’Organismo Geneticamente Modificato – OGM è stata decisa in sede WTO, pur essendo attinente alla sanità, che in Italia, e non solo, costituisce materia di riserva costituzionale. Il trend è stato studiato fin dall’origine da Cassese nel suo pregiato libro “Advanced Introduction to Global Administrative Law”, edito nel 2021, di cui è consigliabile la lettura per saperne di più. Secondo Cassese la globalizzazione è, in realtà, un fenomeno di ritorno, naturale e necessario come le relazioni umane, ostacolato, nella sua interpretazione di studioso esperto, dai nazionalismi.

La guerra economica in atto

Agli Stati si sono così aggiunti numerosi altri protagonisti della scena mondiale, spesso in conflitto tra loro, e, per ciò, fruitori ideali dei luoghi negoziali, e, tuttavia, nella realtà, non di rado estranei alla logica del negoziato. In base al novero dei protagonisti, asimmetrico e in aumento crescente, all’intensità dei conflitti e all’offerta dei luoghi deputati alla soluzione dei contrasti, le controversie attribuite dai malpensanti a episodi di guerra economica (diffusamente trattati nel nostro libro “Guerra Economica Globale, una lettura giuridica e una strategia per l’Italia”) dovrebbero trovare soluzioni equilibrate, se non eque.

Incompatibilità tra legalità e legittimità

La diffusione e la lesività delle soperchierie in cui si concretizza la guerra economica, spesso tra soggetti teoricamente alleati, provano l’esatto contrario. La letteratura e la pratica operativa offrono in materia dimostrazioni esemplari. In concreto, per quanto riguarda la pratica professionale legale, le prestazioni di assistenza nel tradizionale M&A sono tendenzialmente minori della domanda crescente di assistenza nei luoghi in cui si attua, nelle forme introdotte dal diritto amministrativo globale, la geopolitica economica ad opera di soggetti non esclusivamente statali. E non sempre i principi di legalità e legittimità coincidono. 

Ugo Scuro
Ugo Scuro
Ugo dopo aver completato gli studi di diritto e dopo aver fatto esperienza in grandi studi internazionali, negli anni 70 ha fondato il suo studio legale a Roma. Si dedica da oltre trent’anni all’attività di consulenza ed assistenza stragiudiziale e giudiziale in favore di imprese di ogni dimensione. Autore di numerose pubblicazioni in materia di crisi d’impresa, si è impegnato a lungo nelle ristrutturazioni e riconversioni aziendali, nelle liquidazioni volontarie e concorsuali ed è stato consulente del Prof. Avv. Francesco Vassalli e di altre organizzazioni professionali.

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