La peculiarità dello spionaggio
Cosa sia l’attività di intelligence è generalmente noto, anche se molti tendono a confondere l’intelligence con lo spionaggio, che è reato contro la sicurezza dello Stato. Che ci sia, invece, un diritto dell’intelligence, che prescinde da indagini e processi penali, è meno noto.
Il segreto di Stato nel caso Abu Omar
Per andare sul concreto, il caso di Abu Omar, imam di Milano sequestrato e trasferito all’estero per essere interrogato, ha occupato per anni le pagine dei giornali, ha provocato conflitti tra politica e magistratura, è stato classificato come “segreto di Stato” da due Presidenti del Consiglio.
Il segreto di Stato nel processo penale
La vicenda più recente dell’ufficiale italiano imputato e condannato in primo e secondo grado per spionaggio a favore di una potenza straniera ha suscitato meno scalpore ed è stata comunque trattata dalla stampa come caso di cronaca giudiziaria, al più caratterizzata dall’intrusione del “segreto” nel processo (peraltro lamentato dal legale dell’imputato come limite improprio all’attività difensiva). Però, forse per difetto di informazione sui diritti della difesa, non si è gridato allo scandalo che l’istruzione probatoria del processo possa esserne stata influenzata o compromessa – come avvenne clamorosamente in Francia nel famoso processo Dreyfus – perché l’ufficiale è stato colto in flagranza di reato e la prova regina è risultata (o apparsa) inattaccabile.
La classificazione del segreto
Il livello di classificazione dei documenti trafugati potrebbe entrare, tuttavia, nella misura della pena. Di contro, quasi del tutto ignorato dal pubblico e perfino dalla gran parte dei giuristi è, come si è detto, l’intreccio dell’intelligence con il diritto e l’economia. Non di rado applicato impropriamente nei rapporti internazionali, l’effetto meno nobile di questa interrelazione è noto agli specialisti con la parola inglese Lawfare, che è crasi delle parole Legal e Warfare (quest’ultima, secondo il Collins Dictionary, the activity of fighting a war: attività di combattimento a tutti gli effetti).
Intelligence in prevenzione dello spionaggio
Quindi, Lawfare è attività conflittuale tra soggetti non soltanto statuali, praticata con gli strumenti della legge, che si avvale dell’intelligence, consistente, quest’ultima, esattamente nell’acquisizione e nell’analisi dei dati e dei fatti, impiegata nei conflitti o in prevenzione dei conflitti, lecita di per sé, salvo che non sia svolta con modalità illecite. Secondo gli esperti francesi della materia (tra i più preparati), l’intelligence addirittura previene l’attività di spionaggio.
Principi di legalità e legittimità
In ogni caso, l’impiego degli strumenti di Lawfare da parte degli attori più incisivi nei rapporti internazionali è meno inconsueto di quanto si possa pensare e riguarda gli investimenti, i contratti tra soggetti privati e/o pubblici, i conflitti tra agenzie di Stato, l’interpretazione e l’applicazione del diritto positivo nazionale e delle convenzioni internazionali: un vasto impero del diritto, in parte inesplorato, che condiziona gli interessi nazionali ben oltre la percezione. Su molte materie di interesse nazionale, infatti, ogni anno, intervengono le raccomandazioni del Copasir: ogni anno più drammatiche e, tuttavia, si direbbe, meno ascoltate. Che riflettono il fuggevole conflitto tra i principi di legalità e legittimità e contraddicono l’equivalenza tra legge e diritto.